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I Libri Non Fanno Mai Male - il fantasma del gender nelle biblioteche piacentine (cronaca di una polemica infondata)

Nelle ultime settimane si è parlato molto di tematiche LGBT+ sulla stampa locale di Piacenza.
Oltre al mancato appoggio della Giunta piacentina alla proposta nostra e del Partito Democratico di tinteggiare una panchina pubblica con i colori arcobaleno, ha tenuto banco l'interrogazione che il Consigliere Gloria Zanardi di Fratelli d'Italia ha presentato alla Giunta per "Verificare nei cataloghi delle Biblioteche Comunali la presenza di libri 'gender' per i più piccoli".

Diamo conto di seguito del dibattito e delle iniziative che ne sono seguite, senza aggiungere ulteriori commenti. Lo facciamo a futura memoria, anche per ricordare l'impegno e l'attenzione della nostra Associazione e di chi la sostiene.

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 Il 19 Settembre 2019 veniva pubblicato il testo dell'interrogazione del Consigliere Zanardi, ripreso dalla stampa locale.

"La lotta all'omofobia ed ad ogni forma di discriminazione è il retroterra culturale, giuridico ed umano di ogni democrazia ed è sancito dall'art. 3 della nostra Carta Costituzionale;
La solidarietà al mondo omosessuale per le discriminazioni, non determina, allo stesso tempo, un sostegno alle unioni ed alle adozioni omosessuali, né tantomeno all'ideologia gender che vorrebbe diffondere tra i bambini l'idea che ciascuno possa scegliere il proprio orientamento sessuale a prescindere da come natura lo ha creato;
Da sempre, Fratelli d’Italia, che rappresento, insorge con fermezza di fronte a qualsivoglia tentativo di instillare, a tutti i costi, nelle coscienze dei bambini idee e concetti che vogliono alterare la serena visione dell’esistenza secondo natura e soprattutto della famiglia naturale;
Abbiamo già riscontrato i danni che certa cultura (di sinistra) ha provocato alle giovani vite di bambini e genitori, come recenti casi di cronaca testimoniano;
 
Oggi più che mai bisogna alzare il livello di allerta contro questi attacchi quotidiani alla normalità dello sviluppo infantile e occorre altissimo senso di responsabilità.
In alcuni comuni, anche dell'Emilia Romagna, si è riscontrato che sono stati inseriti nel catalogo delle biblioteche pubbliche numerosi volumi, tutti dedicati ai bambini più piccoli, che raccontano le storie di famiglie arcobaleno, di bambini con 2 mamme o 2 papà ecc;
Sfogliando quel genere di libri, presenti in certe biblioteche pubbliche italiane, la percezione è che si voglia diffondere un modello di riferimento familiare atipico;
 
Le biblioteche comunali sono accessibili a tutti e come tali, sia per correttezza politica sia per dovere istituzionale, non dovrebbero essere caratterizzate da forme di faziosità;
A Piacenza sono presenti: Biblioteca comunale Passerini-Landi - sede centrale; Biblioteca comunale decentrata Farnesiana; Biblioteca comunale decentrata Dante Alighieri; Biblioteca Ragazzi Giana Anguissola;
al momento non sono giunte segnalazioni in merito a quanto sopra, ma si ritiene doveroso approntare una verifica al fine di evitare circostanze come quelle sopra descritte.
CHIEDO
1) se è già stata fatta una verifica in ordine ai volumi presenti nel catalogo delle biblioteche comunali piacentine, soprattutto in merito all'offerta di libri come quelli descritti in premessa;
2) nel caso, se non ancora fatta, se si intende effettuare una verifica e un controllo relativamente a quanto sopra;
3) se, nel caso in cui a seguito della verifica si dovesse riscontrare l'offerta di volumi orientati a promuovere teorie gender et similia, intendono espungerli dal catalogo dei libri a disposizione della biblioteca dedicati ai più piccoli.
 
MOTIVO DELL’URGENZA: Verificare quanto descritto nell'interrogazione per tutelare, in questo periodo culturale e sociale delicato, lo sviluppo dei minori, soggetti deboli a cui deve essere dedicata tutta l'attenzione possibile."



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Sabato 21 Settembre 2019, sul quotidiano La Libertà di Piacenza rispondeva Rita Mura, in quanto presidente dell'Agedo Milano. Rita però è anche storico membro Consigliere del nostro Direttivo e diamo quindi conto della sua presa di posizione.

La lettera si è concentrata principalmente sull'affaire panchine arcobaleno (e infatti il titolo è "L'Apharteid non è sulle panchine ma nella legge sulle Unioni Civili"), ma Rita ha anche toccato la questione del libri gender rivolgendosi direttamente al Consigliere Zanardi con queste parole:
"... alla Consigliera Comunale Gloria Zanardi e a tutti i suoi colleghi consiglio di leggere almeno uno dei libri che lei ha definito “orientati all’ideologia gender” (…), vedrà che non sono pericolosi, ma anzi sono inclusivi"


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L'11 Ottobre, in occasione della Giornata Mondiale del Coming Out, la stampa ha pubblicato un nostro comunicato stampa nel quale, non a caso, parlavamo anche dell'importanza del tenere sempre nella propria libreria domestica un libro a tematica LGBT+.

 "L'11 Ottobre è la giornata mondiale del Coming Out e ci terremmo a ricordarlo a tutti con una breve riflessione.
Fare Coming Out significa rivelare alle altre persone la propria omosessualità, bisessualità o transessualità e può essere un momento di svolta estremamente difficile nella vita di una persona.

Si tratta di un gesto che conclude una riflessione intima anche molto lunga, non c'è un'età giusta per farlo. Certo è che trovare il coraggio di vivere alla luce del sole i propri sentimenti è fondamentale per sperare in un'esistenza serena.

Come ci insegna la cronaca (quasi) quotidiana, tuttavia, non è sempre facile trovare negli altri accoglienza e comprensione: rivelarsi è sempre un salto nel buio (piccolo o grande) con annesse crisi esistenziali, ansia e vergogna.

A pensarci però è un bel controsenso che nella società di oggi, dove chiunque “ha molti amici gay”, il Coming Out sia ancora vissuto in questo modo da chi lo deve fare, perchè è così?

Il fatto è che l'eterosessualità è data sempre per scontata in chiunque e dunque, fin da bambini, veniamo esposti a messaggi e idee che confermano questa visione. Il risultato è che spesso chi eterosessuale non è, nel timore di non essere accettato, si nasconde, facendo così diventare quel tabù ancora più grande.

Siamo però consapevoli che ci sono tante persone in buona fede: a loro diciamo che in un mondo che trasmette a tutti lo stesso messaggio, l'unico modo per non far sentire escluso chi non lo condivide è dare un segnale netto e chiaro di apertura (anche piccolo).

L'esperienza del Coming Out riguarda soprattutto gli adolescenti e dunque i contesti più problematici sono la famiglia e la scuola.

In una famiglia non è sufficiente dire in pubblico che “non si ha niente contro i gay” se poi a cena davanti ai propri figli le battutine omofobe fioccano.

Ai genitori che capiscono ciò di cui parliamo suggeriamo allora di tenere in casa, ben visibile, un libro a tematica omosessuale o LGBT, può essere un romanzo o un saggio scientifico (scritto da un serio professionista), ce ne sono per ogni età. Oltre a consentirgli di imparare qualcosa, una figlia o un figlio confuso vedranno questo gesto come un segnale importante intendendo che la famiglia è attenta a questi temi ed è pronta ad accogliere un eventuale Coming Out.

Vorremmo anche capire perchè, se siamo (quasi) tutti così ben disposti verso gli omosessuali, sia ancora così problematico parlarne nella laica scuola italiana. Non sarebbe meglio fare pace con il finto spauracchio della teoria gender e iniziare a chiedersi veramente, seguendo la scienza e la psicologia accreditata, cosa può far bene a un adolescente? E' davvero giusto girarsi dall'altra parte come se la questione non esistesse, lasciando i ragazzi da soli ad affrontare anni di difficoltà?


Cosa ne pensano i nostri Insegnanti, Dirigenti Scolastici, Amministratori, Ordini Professionali e Genitori?
Rimaniamo in attesa" 
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Infine è arrivato il 14 Ottobre, giorno del Consiglio Comunale nel quale l'interrogazione ha trovato finalmente risposta.

Nello stesso giorno alcuni professionisti piacentini hanno organizzato una conferenza stampa esprimento un punto di vista scientifico sulla questione. 

Sono intervenuti: le Psicologhe e Psicoterapeute Valentina Tirelli, Giovanna Maria Cammi e il Neuropsicologo Davide Manstretta.

 
L'incontro si è tenuto presso il Centro TICE (cooperativa sociale che fornisce servizi, consulenza e ricerca nell'ambito della salute mentale e dell'apprendimento con un'attenzione particolare ai giovani).



«La nostra risposta nasce dalla lettura dell'interrogazione promossa dalla Consigliere Gloria Zanardi, nella quale vengono esposte informazioni particolarmente scorrette dal punto di vista scientifico: per questo abbiamo ritenuto opportuno diffondere una cultura corretta e prendere una posizione in merito, che è semplicemente professionale, senza alcun legame dal punto di vista politico. Inoltre, vuole essere un invito alla giunta a non prendere in considerazione questa interrogazione, ma anzi, a diffondere informazioni corrette in merito».







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Le due Professioniste hanno fatto riferimento a documenti redatti dall'OMS (scaricabile QUI) e dall'UNICEF (scaricabile QUI).
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Nella stessa data (14 Ottobre) si è infine tenuto il Consiglio Comunale.

Il Consigliere Zanardi ha introdotto nuovamente la propria interrogazione prendendo posizione anche sull'intervento delle due Psicologhe e dell'Arcigay.



“Nell’interrogazione chiedevo all’assessore competente se è già stata fatta all’interno delle biblioteche pubbliche una verifica della presenza di libri che io ho qualificato come sostanzialmente orientati all’ideologia gender e faccio così riferimento a quei libri che possono influenzare o comunque incidere sullo sviluppo dei minori e che sono chiaramente destinati al pubblico dei più piccoli.
Ritengo che sia fondamentale la libera autodeterminazione di ognuno e questa deve essere esente da qualsiasi tipo di condizionamento, anche su questi temi.
Il mio non vuole essere un intervento discriminatorio: la solidarietà al mondo omosessuale e la lotta contro le discriminazioni però non devono determinare il sostegno a ideologie che io qualifico come gender, alle Unioni o alle adozioni omosessuali.
Ho chiesto all’Assessore competente se è già stata fatta una verifica sulla presenza di questo tipo di libri all’interno delle biblioteche pubbliche, se, pertanto, intenda effettuare una verifica di questo tipo e come intende comportarsi nel caso in cui si dovesse accertare la presenza di questo tipo di libri nelle biblioteche pubbbliche.”
Il Consigliere Zanardi ha commentato in questo modo la presa di posizione delle due psicologhe:

“Il loro intervento, che si presenta come assolutamente non politico, si conclude facendo “un monito alla Giunta Comunale per non prendere in considerazione questa interrogazione”.
Premesso il fatto che le due psicologhe sono state incaricate dall’Arcigay per difendere la loro posizione, io ritengo che questo sia un intervento assolutamente politico e una strumentalizzazione. Questo perchè credo sia assolutamente inopportuno chiedere a una Giunta Comunale di non prendere in considerazione un’interrogazione, tuttal’più avrebbe potuto farlo l’Assessore ma non mi sembra questo il caso data la sua nota disponibilità nel rispondere alle interrogazioni.
Sono stata tacciata di scorrettezza scientifica: io non sono una psicologa, o comunque una scienziata, e ho presentato l’interrogazione in quanto politica perchè credo che i politici si occupino da sempre anche di temi etici. Non vedo perchè quando lo fanno gli altri vada bene mentre quando lo fa qualcuno di centro destra debba sempre essere tacciato di qualsivoglia cosa.
Mi sono anche state messe in bocca parole gravissime perchè, sempre nel comunicato delle due psicologhe, si legge come “parlare della teoria gender è come creare una minaccia sociale ed istigare alla paura e all’insicurezza, dando soprattutto l’idea che la minoranza omosessuale e la comunità LGBT sia nemica del popolo “normale” o del popolo “sano” ".
Io non ho assolutamente mai detto cose del genere e non tollero che due professioniste mi mettano in bocca commenti mai fatti che sottintendono come il mio scopo nel presentare l’interrogazione sia altro rispetto a quello reale.


Dico anche un’altra cosa: invito le due psicologhe, con tutta la sensibilità e la professialità dimostrata, e l’Arcigay di Piacenza, che pensa sempre di avere la verità in tasca per quanto riguarda la lotta alle discriminazioni, a dissociarsi pubblicamente da tutti i commenti discriminatori e sessisti che ho letto e che sono stati pronunciati nei miei confronti dopo aver presentato questa interrogazione. Io le querele le ho già presentate, mi aspetto una presa di posizione anche da parte loro.
Chiudo senza commentare quello che è stato scritto dall’Arcigay nel suo comunicato relativo alla Giornata Mondiale del Coming Out, in particolare invitando tutti a tenere un libro a tematica omosessuale o LGBT a casa propria. Dico solo “complimenti!”. (Grazie! n.d.r.)


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Nella stessa seduta ha preso la parola l'Assessore Papamarenghi in risposta all'interrogazione.


"Questa interrogazione dà modo di ribadire il ruolo delle Biblioteche Pubbliche: un luogo di libertà, dove si deve consentire la formazione dell’opinione degli utenti. 
In questo luogo si dà l’opportunità di formarsi un’opinione senza coinvolgere l’educazione su quegli argomenti che non sono insegnabili. Ciò non significa che le biblioteche non siano un luogo di educazione ma il canale educativo ha altre modalità. 
Dò lettura dei dati che mi sono stati forniti dai funzionari della nostra biblioteca.

La biblioteca Comunale di Piacenza offre dal 1997 servizi di collezioni librarie dedicate ai bambini per le diverse fasce di età. in particolare la Biblioteca Anguissola, con un patrimonio bibliografico specializzato per bambini e ragazzi di circa 28.000 volumi, ha organizzato diverse sezioni dedicate ai più piccoli. Tra i valori messi in evidenza in molti libri dedicati ai bambini vi è quello dell’autostima, del rispetto per le differenze e dell’inclusività. 

I libri sono collocati nelle diverse sale a disposizione di chi li vuole consultare e leggere senza nessuna intenzione costrittiva, coercitiva o educativa.
Inoltre per quanto riguarda i bambini della fascia 0 - 6 anni ma anche oltre esiste sempre la mediazione del genitore, che può e deve scegliere o meno le letture più adatte per i propri figli.
I criteri adottati dai bibliotecari nella realizzazione di queste importanti raccolte sono improntati ai criteri di professionalità contenuti nel Manifesto Unesco per le Biblioteche Pubbliche. A conferma di ciò pare opportuno specificare che ad oggi non vi è stata mai alcuna rimostranza o osservazione da parte degli adulti, genitori, insegnanti, educatori che frequentano le nostre biblioteche, relativamente ai libri presenti nella collezione.”
 

Il video completo della seduta consiliare è (per il momento) disponibile a questo link
https://www.magnetofono.it/streaming/consigliopiacenza/play.php?flv=PIA_49319_67163_001_20191014&q=  

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Nella stessa seduta, infine, ha preso la parola il Partito Democratico che, lo scorso 19 settembre, aveva provocatoriamente presentato un'interrogazione, in tema di contrasto alla mafia, utilizzando la medesima struttura del testo dell'interrogazione del Consigliere Zanardi.
Lo scopo dell'iniziativa era evidenziare come in un momento istituzionale come un Consiglio Comunale sia paradossalmente possibile dedicare pari tempo "a problemi che non esistono, come la teoria gender" e ai problemi di mafia.
Questo un riassunto delle parole del Consigliere PD Cugini.

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 Il giorno seguente, 15 Ottobre, la nostra Associazione si è, infine, pronunciata direttamente sulla questione con un Comunicato Stampa.

"In queste ultime settimane la stampa locale si è spesso occupata della realtà LGBT+ piacentina, ci sentiamo di ringraziare le varie testate perchè non hanno mai negato spazio e considerazione alle nostre ragioni e a quelle di chi ci ha sostenuto.

L'ultima questione salita all'onore delle cronache riguarda la minaccia dei cosiddetti libri gender per l'infanzia presenti nelle biblioteche pubbliche cittadine, rei, secondo il Consigliere Zanardi, di deviare il normale sviluppo psicologico dei bambini.

Sul tema hanno da ultimo preso posizione due Psicologhe piacentine sottolineando la complessità della questione e richiamando gli esiti della comunità scientifica, tutti concordi nel dichiarare l'inesistenza di una qualsivoglia ideologia gender e l'assenza di rischi legati a tali pubblicazioni. Questa è la posizione ufficiale, tra gli altri, anche dell'UNICEF, dell'Organizzazione Mondiale della Sanità e dell'Associazione Italiana degli Psicologi.
Nella sua arringa in Consiglio Comunale il Consigliere Zanardi non ha preso in minima considerazione gli argomenti delle due professioniste e delle istituzioni accreditate, trincerandosi dietro un'ostinata difesa a oltranza della propria raffazzonata interrogazione.


“Caro Consigliere, il governo nazionale ci ha abituati agli allarmismi pretestuosi costruiti per recuperare qualche voto facile, confidavamo che la politica locale (fatta da persone che vivono il territorio) potesse essere diversa. Lei, speriamo inconsapevolmente, ha toccato un tema delicato che avrebbe meritato ben altra considerazione e approfondimento.

Per quanto riguarda le offese sessiste che ha ricevuto recentemente, non abbiamo alcun problema ad esprimerle solidarietà: gli insulti non appartengono nemmeno al nostro linguaggio. Del resto è proprio grazie ai Gender Studies (quelli veri) che oggi c'è una pubblica consapevolezza rispetto al problema del sessismo e del bullismo sessista.”
Da parte nostra chiudiamo qui questa polemica inconsistente, rinnovando per chiunque la disponibilità al confronto, se costruttivo."

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 A stretto giro il Consigliere Zanardi ha pubblicato un ultima replica. 

 “Visto l’evidente disparità, mi sento in dovere di fare un comunicato sperando che gli venga riservato uno spazio equo sul tema.
Premesso che per ragioni di opportunità sarebbe stato meglio astenersi, le due psicologhe piacentine intervenute nei giorni scorsi, in nome e per conto e su incarico di Arcigay, mi hanno bacchettato di scorrettezze scientifiche in merito alla teoria gender. 
Chiariamo subito. Io non sono mai salita in cattedra credendomi scienziata, ma da che mondo è mondo la politica si occupa anche di temi etici. E io faccio politica. Poi se per alcuni solo una parte politica sia legittimata a ciò, è un altro discorso. 
Non saranno le correzioni con la penna rossa alla mia interrogazione o i moniti alla giunta comunale (a non prendere in considerazione gli atti ispettivi presentati da un consigliere eletto dai cittadini) ad ostacolare le mie battaglie in difesa dei valori in cui credo.
E l’unico allarmismo pretestuoso è quello di coloro che continuano ad interpretare/strumentalizzare il pensiero degli altri in modo fuorviante e gretto al solo fine di beneficiarne in termini politici e di visibilità.
 Domanda: Ma la risposta all’interrogazione qualcuno l’ha ascoltata?”

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Dal 2004 Arcigay Piacenza presidia il territorio e supporta tutte le persone LGBT+ (Lesbiche, Gay, Bisessuali, Transgender e altre identità sessuali). Per entrare in contatto con la nostra associazione è possibile:  visitare il nuovo sito internet https://piacenza.arcigay.it/ seguire i nostri social: Facebook: @Arcigay Piacenza Lambda ( https://www.facebook.com/arcigaypiacenza ) Instagram: @arcigay_piacenza_lambda scrivere alla mail: piacenza@arcigay.it TI ASPETTIAMO!

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